È l’ultimo miglio questo per le riaperture dei negozi nei centri commerciali il fine settimana. È la fase ultima e più sofferta, e ammazza quanto dura! Quasi sempre quando si affronta l’argomento centri commerciali se ne parla male, si dice che tolgono il lavoro ai piccoli negozi, sono considerati estranei, rispetto ai comuni dove sono insediati, entità aliene che vanno a rompere le uova nel paniere alle botteghe nella piazzetta di paese o sulla statale. Ebbene, le misure restrittive per sconfiggere (ma anche no) il coronavirus, gliel’hanno fatta pagare cara, troppo cara, a queste realtà.
Val la pena riflettere sul fatto che i negozi dei centri commerciali pagano le tasse come gli altri, occorre ricordare che i dipendenti operativi in questi complessi tengono famiglia, come tutti. Soprattutto bisognerebbe togliere il velo d’ipocrisia che alimenta il chiacchiericcio e pensare che fanno proprio comodo i centri commerciali quando sono 40 gradi all’ombra o meno due all’aperto. E dove andiamo a passeggiare? Se questa ha l’aria di essere una difesa a spada tratta dei centri commerciali, lo è. Ci avete preso.
Per questi mega-complessi la regolamentazione dovrebbe esserci prima di farli aprire. Quando sono aperti non si possono azzoppare, è bene farli lavorare altrimenti ci restano le scatole vuote. Cattedrali nel deserto. Non sono certo un belvedere le serrande abbassate il sabato e la domenica negli shopping center e questa è la riflessione che ha stimolato la protesta di questa mattina. Semplicemente commesse e commessi a pochi minuti alle 11 e hanno abbassato le saracinesche. Una manifestazione di un quarto d’ora per dirla come la bella Martina del negozio di abbigliamento Camomilla al centro commerciale Le Ancore in via Fratte a Porto Sant’Elpidio: «le chiusure del fine settimana ci stanno rovinando».
Kizzy e Cristina, le parrucchiere Divine fanno notare che «fuori è tutto aperto e dovremmo poter lavorare anche noi».
Dalla pizzeria Oltremodo Silvia evidenzia che la sua attività che resta aperta nei week end è una beffa perché se i negozi restano chiusi la gente va a mangiare la pizza altrove.
Il direttore della galleria Ivan Bonora, due occhi azzurri che meritano (e per fortuna la mascherina non li copre) ci va giù diplomatico: «aspettiamo notizie positive dagli organi di governo, speriamo per metà mese di riaprire». È la settimana che dà le carte questa su riaperture e coprifuoco.
Lunedì si profila il ritorno alla normalità. Via libera ai centri commerciali nel weekend. Se così non fosse possiamo ritenere che i commessi, anziché le chiavi per abbassare le serrande, prenderanno in mano i forconi.