“Siamo pronti ad incatenarci davanti ai locali” – questa è stata, in estrema sintesi, la presa di posizione degli esercenti sangiorgesi manifestata al sindaco nella giornata di ieri. Il problema della sicurezza pubblica nei week end della città rivierasca incalza e la soluzione trovata dal primo cittadino sangiorgese e dal Prefetto ha finito per scontentare praticamente tutti, cittadini ed esercenti appunto. Ma andiamo con ordine.
La sera del 30 settembre, il Comitato di Provinciale per l’ordine e la Sicurezza Pubblica torna a riunirsi per concordare le ultime iniziative da intraprendere nel fine settimana. “Alla luce di alcune doglianze che sono state espresse al Sindaco da parte di alcune organizzazioni del settore, il Comitato è tornato a riunirsi” scriveva l’ufficio stampa della Prefettura, ma doglianze a parte l’ordinanza è arrivata puntuale e severa come ci si aspettava.
Il provvedimento vieta la vendita per asporto, dalle ore 20 alle 6 del giorno successivo, di bevande di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, lattine e metallo, o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere o turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico. E’ altresì vietata la vendita al dettaglio per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche in qualsiasi contenitore.
Resta consentita la consumazione delle bevande, anche alcoliche, all’interno dei pubblici esercizi e nelle aree esterne contigue. E’ sempre fatta salva la vendita con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per attività di confezionamento che di trasporto.
Sempre dalle ore 20 alle 6 del giorno successivo vige il divieto di consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche o aperte al pubblico e di detenere qualsiasi genere di contenitore di vetro, lattine o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere.
“Siamo contenti a metà – spiega la referente di Confcommercio Marche Centrali Maria Teresa Scriboni – Scongiurata la chiusura delle attività commerciali, resta la forte penalizzazione di un’ordinanza che rischia di danneggiare anche i cittadini oltre che gli esercenti”.
“I pubblici esercizi sono un presidio per la sicurezza pubblica perché spegnere le luci dei locali significa fare del male alla città e creare senso di insicurezza. Chi camminerebbe mai in una via completamente buia senza vetrine e negozi illuminati? – si chiede Scriboni – Con l’asporto bloccato alle 20.00 si rischia solo di colpire, oltre alle attività, sopratutto famiglie e persone per bene che magari avrebbero usufruito del servizio normalmente, come fanno sempre. Sarebbe stato meglio spostare il limite alle 22.00″.
Ma a destare le maggiori critiche della Confcommercio, sono gli aspetti di concertazione e sicurezza che aprono importanti interrogativi: “Per prima cosa la soluzione per aumentare la sicurezza è l’impiego delle forze dell’ordine. Piuttosto che creare nuove limitazioni, avrei preferito 3 pattuglie nelle zone sensibili: viale della stazione, Piazza Bambinopoli e via Oberdan. Ma quello che mi preoccupa è il coordinamento di questa ordinanza con le realtà degli altri comuni perché è evidente che stoppando la vendita a Porto San Giorgio di alcolici, ma non a Fermo, si rende inutile l’ordinanza e si crea un danno economico alle attività della cittadina“.