Ma com’è che funziona questa sanità nel fermano? Sabato pomeriggio un anziano è stato trasportato all’ospedale Murri di Fermo per un’ischemia cerebrale, in stato confusionale è scappato dal pronto soccorso senza che nessuno se ne accorgesse.
La figlia l’ha ritrovato sulla rotatoria per la strada che va verso Campiglione. Sotto la pioggia battente, nel traffico, in pericolo di vita. Di chi è la colpa? Chi doveva vigilare? Ma la domanda delle domande è: ci si può fidare dell’ospedale? Denuncia un fatto di inaudita gravità la figlia dell’uomo, tuttora ricoverato in gravi condizioni, ma all’ospedale di Macerata: «ho avuto come un sesto senso – dice Denise Dariozzi – sono andata all’ospedale per vedere come stava mio padre, dopo il ricovero e, sulla rotatoria, ho visto un uomo sotto la pioggia tra il traffico che barcollava. Ho pensato “chi è quell’ubriacone” era mio padre!
Ho aperto subito lo sportello della macchina per farlo entrare, c’erano i miei figli dentro, hanno visto tutto!». La giovane donna racconta il fatto accaduto sabato sera. Del padre che viene trasportato in ambulanza all’ospedale di Fermo in evidente stato confusionale. Non è stato permesso alla famiglia di accompagnarlo per le restrizioni Covid, né l’hanno potuto raggiungere al pronto soccorso. Ma la figlia, grazie a Dio, ha avuto un sesto senso «in tarda serata mi reco comunque al pronto soccorso – fa sapere – e, sulla nuova strada del ferro, trovo mio padre sotto la pioggia battente che da solo camminava a zig zag in evidente stato alterato, con un’ischemia cerebrale in diverse fasi evolutive, come si legge testualmente dal referto dell’ospedale di Fermo. Esterrefatta l’ho riaccompagnato all’ospedale, avvisando la polizia».
Al Murri non hanno saputo giustificare l’accaduto e Denise ha deciso, sotto la sua responsabilità, di portarlo in un’altra struttura ospedaliera. «Non accorgersi che un paziente con un’ischemia abbandona l’ospedale è un atto di negligenza intollerabile, questa vicenda non deve e non può rimanere taciuta. Tutti devono sapere in che mani la sanità ci lascia» fa sapere la giovane donna. Il suo video di denuncia su Facebook è diventato virale. C’è chi consiglia di segnalare l’accaduto al tribunale del diritto del malato e chi cerca di spiegare il malfunzionamento di una struttura ospedaliera con il sottodimensionamento del personale, la disorganizzazione, la poca professionalità.
Bruno Nepi, ex caposala al Murri in pensione, fondatore del comitato per la sanità fermana, dice che la situazione peggiora di anno in anno: «ma non dipende dagli operatori. Dipende dalla carenza di personale, o non è stato gestito bene il servizio infermieristico. C’è un responsabile che deve dimostrare perché succedono queste cose. Carenza di medici, di spazi, di attrezzatura? Per mia esperienza deve esserci chi vigila e servono gli ausili, affinché queste cose non accadano. C’è una confusione determinata dai piani alti, dal direttore generale a cascata fino a chi organizza il personale, non è colpa di chi sta in prima linea, la colpa è da ricercare a monte».