Sara Campetelli a Londra, tutta un’altra vita. Da fotoreporter a manager nel settore della moda. La 32enne fermana 4 anni fa ha preso il volo per Londra e in due ore e mezzo ha cambiato radicalmente la sua vita.
Nella capitale del Regno Unito ci racconta la fine dell’incubo coronavirus e invita i giovani come lei a non avere paura, a sperimentare, a prendere e partire, in cerca di nuove occasioni. «Ho deciso di partire perché avevo bisogno di nuovi stimoli e di opportunità lavorative – dice Sara – quando, al telegiornale, hanno dato la conferma della Brexit ho capito che sarebbe stata la mia ultima chance e dovevo muovermi in fretta prima dell’uscita definitiva dell’Inghilterra dall’Ue». All’inizio «non è stato semplice – ammette la giovane donna – partire da zero in un Paese sconosciuto, con una lingua diversa e parlata male». Ma l’opportunità a Londra, guarda caso, è arrivata subito, dopo poche settimane: «ho studiato tanto, ho fatto moltissimi training e adesso lavoro come manager per una multinazionale. Sono felicissima perché questo lavoro mi permette di viaggiare molto e riesco a coltivare la mia passione per la fotografia».
Sara non tornerebbe indietro e «credo di aver fatto la scelta migliore per me – rimarca – l’unico rimpianto è di non essere partita prima». Gli inglesi sono fuori dal tunnel. Sono tornati alla vita, alla normalità. Le attività commerciali hanno riaperto. «I negozi di prodotti non essenziali, ristoranti e pub, hanno riaperto – evidenzia la nostra amica – la pandemia, nella fase iniziale, è stata gestita malissimo qui. L’Inghilterra era due settimane indietro rispetto all’Italia e, quando il virus è arrivato, è stato preso sottogamba, le misure di sicurezza erano soft, poi c’è stato il panico e gli scaffali dei supermercati si sono svuotati, erano scenari di guerra».
Ma al il confronto tra i due Paesi è impietoso: «sono due economie diverse, qui la cassa integrazione è arrivata subito all’80% ed è stata estesa fino a settembre 2021. Come i benefit per chi ha perso il lavoro. Chiudere tutto per 4 mesi e stare a casa è stato molto più semplice» fa sapere la fermana trapiantata nella City che consiglia di partire: «che sia per un breve o un lungo periodo – dice – troverete sempre qualcuno che cercherà di ostacolarvi, mettendovi dubbi e insicurezze, ma non dovete lasciarvi abbattere perché l’esperienza è un arricchimento impagabile».