Ribolle il calderone della politica elpidiense in vista delle prossime elezioni cittadine. A salire in cattedra è Italexit che si appella alle forze civiche per contrastare il malcostume di nomi di potenziali candidati sindaci “in cambio di nomine e favori ai cosiddetti amici e amici degli amici”. Una spinta civica che in una lettura corale, potrebbe essere un ulteriore invito ad aggregare un altro polo politico oltre a quelli già formati.
“Gli Elpidiensi meritano una città sicura, attenta alle politiche sociali, proiettata da protagonista negli scenari economici produttivi e turistici che si presenteranno nel prossimo futuro”- spiega la dirigenza elpidiense di Italexit.
“Siamo da mesi attivi nelle vicende che stanno caratterizzando la composizione degli schieramenti che prenderanno parte alle prossime elezioni amministrative, e purtroppo” – prosegue la nota – “abbiamo constatato che, troppo spesso, nelle riunioni e nelle trattative con le altre figure coinvolte alla definizione dei candidati sindaci e delle liste, stanno prevalendo personalismi o interessi di parte”.
“Siamo fermamente convinti che a Porto Sant’Elpidio sia necessaria una svolta epocale, che si smarchi dalla solita nomenclatura politica ormai incapace di dare risposte concrete alle esigenze di questo territorio e che ponga al centro del proprio agire gli interessi della città e dei cittadini”.
“Il teatrino delle candidature a cui stiamo assistendo è purtroppo desolante, un vero e proprio mercato di potenziali candidati sindaci, nomi da gettare in pasto all’opinione pubblica per poi essere scaricati in cambio di nomine e favori ai cosiddetti amici e amici degli amici”.
“Ci candidiamo come forza capace di rappresentare certe istanze” – concludono i dirigenti di Italexit – “consapevoli del fatto che il potenziale del civismo, in questa città, è addirittura vincente o, quantomeno, determinante nella tornata elettorale della prossima primavera: una forza capace di aprire lo spazio a esperienze di innovazione democratica favorendo la partecipazione dal basso, lontana da giochi di potere politico, ma aperta anche ai partiti che hanno a cuore, non l’ambizione dei rappresentanti locali, ma il bene della collettività”