A Porto San Giorgio, un uomo residente all’Aquila è stato identificato e denunciato per il reato di atti persecutori dai militari della locale Stazione Carabinieri.
La vicenda, che ha suscitato notevole allarme tra la cittadinanza, è emersa a seguito della denuncia presentata da una donna che ha dichiarato di essere stata vittima di comportamenti molesti e vessatori da parte dell’indagato, il quale avrebbe telefonato in modo insistente alla vittima, pedinato la sua persona e inviato regali, fino ad arrivare ad presentarsi presso la sua abitazione e suonare il campanello anche nelle ore notturne.
A seguito degli accertamenti, i Carabinieri hanno raccolto indizi di colpevolezza sufficienti per denunciare l’uomo e attivare il previsto “codice rosso”, ovvero la procedura d’emergenza prevista dalla normativa in caso di violenza di genere. La vicenda, che rappresenta un triste episodio di un fenomeno purtroppo in costante aumento nel nostro Paese, non è isolata.
Nella vicina Pedaso, un giovane pregiudicato di Ascoli Piceno è stato denunciato per atti persecutori nei confronti della sua ex convivente, mentre a Montegranaro un individuo già noto alle forze dell’ordine per altri reati è stato denunciato per maltrattamenti e aggressione nei confronti della compagna.
La legge italiana punisce il reato di atti persecutori con la reclusione fino a quattro anni, ma la lotta contro questo fenomeno non può essere lasciata esclusivamente nelle mani delle forze dell’ordine. E’ importante che ciascuno di noi, cittadini e istituzioni, sviluppi una maggiore consapevolezza e sensibilità nei confronti di questo tema e si attivi per prevenire e contrastare la violenza di genere.