Una manciata di euro a fondo perduto per le imprese dell’area di crisi e del terremoto e la partecipazione ai tavoli che contano per i ristoratori. Troppo poco. Si profilano piccoli contributi per mantenere il lavoro dipendente ma l’imprenditore resta col cerino in mano. Non bastano, non possono bastare 7.500 euro a un centro estetico che, per ottenere il contributo, è costretto a mantenere per tre mesi la massaggiatrice che non massaggia più.
Nonostante le piazze di questi giorni, per il momento solo promesse. Va dato atto alle associazioni di categoria di essersi sporcate le mani nella tempesta e alla Regione di provare a tenere in piedi un sistema che sta crollando ma non si vedono i soldi, quelli veri.
I ristoratori vogliono ripartire: «abbiamo fatto tutto per operare con prudenza» dice Alessandro Quinzi di Cna Fermo e ricorda il plexiglass, i sanificatori, i protocolli da rispettare, i corsi per i dipendenti pagati dai titolari. Maria Laura Bracalente, referente provinciale Cna Alimentari, dice che i ristoranti devono lavorare tutti i giorni dalle 5 alle 23 e un contributo alla sopravvivenza è cosa buona e giusta. Confcommercio, dopo la manifestazione di piazza ieri ad Ancona, tira per la giacchetta il ministro dello Sviluppo economico in quota Lega Giancarlo Giorgetti ma non è il caso d’illudersi. Il numero due del Carroccio vuole avviare un “tavolo programmatico sulle riaperture” ma i tavoli che interessano sono quelli da apparecchiare per metterci sopra il cibo e del vino buono. L’associazione guidata da Massimiliano Polacco chiede riaperture e sostegni e Giorgetti dice che «presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture». Questo lo sapevamo già. Sui sostegni, dal Conte al Drago, non si sono viste le differenze che tutti auspicavano ma al leghista Confcommercio ha strappato la promessa dei rimborsi sulle reali perdite in tre trance: due acconti e saldo. L’associazione ha ottenuto di sedere al tavolo con il Comitato tecnico scientifico nelle prossime riunioni. Così gli scienziati potranno rimettere piede sulla Terra dopo 13 mesi su Marte.
Tornando ai contributi a fondo perduto, non lasciamoci infinocchiare dai 15 milioni della Regione per turismo, commercio, cultura, sport, convegnistica. Mai farsi abbagliare dalle milionate di euro. Ogni singola impresa di piccole dimensioni potrebbe ricevere dai 2.500 ai 7.500 euro a dipendente, che dovrà mantenere al lavoro. Se non riparte l’economia non ci sono fondi che tengano. Comunque per gli interessati domani 15 aprile sarà pubblicato sul bollettino ufficiale l’avviso per i contributi a fondo perduto per le aziende delle aree di crisi industriali e del sisma: commercianti, titolari di piccole strutture ricettive o dei servizi alla persona e alla produzione, attività culturali, creative, sportive, d’intrattenimento, convegnistica, organizzazione eventi. Contributo per ogni lavoratore che dal 23 febbraio 2020 alla presentazione della domanda ha fruito di ammortizzatori sociali causa covid per almeno tre mesi non continuativi, che è rientrato in servizio da almeno 6 mesi non continuativi e che ancora è in attività. Domande dal 26 aprile al 15 luglio, dal 16 luglio al 15 settembre, dal 16 settembre al 30 novembre. Scommettiamo che prima del 16 settembre non ci sarà la corsa a partecipare?