Domani summit tra amministrazione e Snam, prima l’incontro con i cittadini.
Metanodotto Ravenna Chieti, il tratto Recanati-San Benedetto fa discutere il fermano ma mentre in altri comuni amministrazione e cittadini hanno fatto fronte comune, a Porto Sant’Elpidio i cittadini si trovano impreparati, arrivano in questi giorni le lettere a casa della Snam che avvisa dell’intervento, anche perché si procede con l’esproprio dei terreni nei punti dove sarà spostata l’infrastruttura, e le famiglie vanno avvisate. Comincia la mobilitazione nei quartieri Corva e Cretarola. Le più preoccupate, che si ritengono gravemente danneggiate, sono otto famiglie che si preparano per un ricorso al Tar chiamando in causa il Comune, a loro dire reo di non aver avvisato per tempo e a dovere. Domani è fissato un incontro tra il vicesindaco Daniele Stacchietti e la direzione della Snam Rete Gas, società per azioni che realizzerà il progetto. Si tratta di un nuovo gasdotto di 77 km in sostituzione dell’esistente, da Recanati a San Benedetto, con 34 nuove linee secondarie lunghe 17 km. Dismesso il metanodotto e le linee secondarie esistenti arriva la novità. I comuni interessati in Provincia di Fermo sono 7: con Fermo capoluogo Sant’Elpidio a Mare, Lapedona, Pedaso, Campofilone, Porto Sant’Elpidio, Altidona. A Porto Sant’Elpidio l’allerta è massima perché partita tardi, a quanto pare. Preoccupano tubature sotterranee di gas metano a una pressione elevatissima, preoccupa la possibile esplosione nelle campagne attraversate dall’infrastruttura. A ottobre partono i lavori per concludersi nel 2026. «Ci siamo fatti trovare impreparati» dice un residente che si lamenta per il tubo che gli passerà a venti metri da casa «nessuno sapeva del metanodotto – afferma – siamo preoccupati, altri comuni hanno presentato le osservazioni in Regione, hanno contestato, noi no. Contiamo sul vicesindaco». Ma è già tutto predisposto per l’operazione che s’ha da fare, dal momento in cui il ministero dello Sviluppo economico ha sottoposto il progetto all’Ambiente per la procedura di Via, c’è la compatibilità ambientale. Il parere è stato rilasciato di concerto con il ministero dei Beni culturali e in Regione, nella conferenza delle amministrazioni, i comuni hanno espresso i loro pareri. Lo scorso 25 gennaio la giunta regionale ha approvato il progetto definitivo. Per l’opera di pubblica utilità, autorizzata, saranno espropriate 25 aree, ci sono 60 giorni per fare ricorso. La prima e unica riunione per discuterne a Porto Sant’Elpidio c’è stata la settimana scorsa al centro dell’associazione di quartiere, a Cretarola, e sono volati gli stracci ma Snam rassicura, seppure non si pronuncia per il momento. Attende di parlare domani con l’amministrazione portoelpidiense. L’incontro tra il vicesindaco e i referenti della società è fissato alle 17, prima Stacchietti si rapporterà con i cittadini, intorno alle 15. «Da parte dell’amministrazione c’è l’impossibilità concreta di andare a sindacare sul progetto – fa sapere il numero due in Comune che aggiunge – sul piano personale sono vicino a queste famiglie e posso fornire tutto il supporto necessario per informarle sulle procedure da seguire per far valere i legittimi diritti». In sostanza subentreranno gli avvocati e chi si ritiene danneggiato dovrà produrre documenti per dimostrare alla Snam e alle Infrastrutture i danni derivanti dalla nuova rete, considerando che a monte c’è l’interesse pubblico, che ha previsto il rinnovo delle linee. Senza un’azione collettiva sarà difficile per i singoli venirne a capo.
Metanodotto, è l’ora della verità a Porto Sant’Elpidio
