Un’ opera attesa da decenni dalle città di Fermo e Porto San Giorgio. Un cantiere che da cronoprogramma doveva chiudere il lavoro entro novembre 2020 ma il lockdown ha reso necessario un prolungamento. A guardare oggi il corso d’opera vien da pensare che il ponte sul fiume difficilmente sarà utilizzabile da turisti e residenti la prossima stagione estiva.
Il versante Marina Palmense presenta una rampa e due piloni, mentre lato sangiorgese solo struttura verticale in calcestruzzo. In mezzo al fiume nulla. Sempre lato Marina Palmense alla fine della rampa insiste una stradina sterrata che prosegue per una cinquantina di metri fino a dove iniziano i campeggi. A destra l’asfalto della via che porta al ponte di via dei Palmensi, mentre proseguendo verso sud ancora 20/30 metri di fosse e buchi tra sabbia e sassi. Poi il recinto di un cantiere dove gli operai della ditta Cogevi, vincitrice dell’appalto, stanno realizzando un centinaio di metri, forse meno, di pista ciclabile a doppio senso e un marciapiede in betonelle. Alla fine del cantiere ancora la strada sterrata, quella che porta a Marina Palmense. Questo dovrebbe essere il primo tratto fermano sud della ciclovia Adriatica che sembra, per ora, un opera nel deserto.
Lato Porto San Giorgio, invece, il nulla. Nessuna rampa, canneti fino alla rete di recinzione del cantiere e poi il parcheggio. Da qui dovrebbe partire una pista ciclabile fino a via Curtatone, passando accanto al marciapiede lato est del lungomare fino all’ultimo muraglione del porto, poi salire sul marciapiede fino all’altezza dell’hotel caminetto. La campana e le arcate in ferro che unirà le sponde del fiume Ete, sono in fase di realizzazione ma l’impressione è che il ponte rimarrà isolato senza interventi di raccordo. Complessivamente sono stati investiti 1.333.000: 933 mila euro di fondi regionali e 200 a testa dai comuni di Fermo e Porto San Giorgio.