Ha destato un po’ di apprensione tra le corsie la visita inaspettata del direttore sanitario Asur Marche Remo Appignanesi venerdì mattina all’ospedale Murri di Fermo. «Ben vengano le visite» dice un camice bianco finito il giro. È stato un sopralluogo di tre ore, era presente naturalmente la dirigente regionale Asur Nadia Storti e dietro sfilava tutto il codazzo di personalità che stanno mettendo a fuoco il nosocomio fermano, forse come mai prima.
Un ospedale alle prese con problemi di varia natura che si sono evidenziati ultimamente. Non ultimo il caso dell’anziano ricoverato al pronto soccorso con un’ischemia e uscito dall’ospedale, recuperato per strada, in stato confusionale, dalla figlia. Era naturale che la visita dei vertici regionali mettesse un po’ in subbuglio camici verdi e bianchi venerdì mattina ma non è stata un’ispezione, questo intende chiarirlo subito la dirigente Storti. E tranquillizza tutti. Si è trattato di una semplice visita al pronto soccorso e al reparto di cardiologia, le zone più calde al momento. «Sono attività ordinarie – dice Appignanesi – certamente adesso c’è da concentrarsi sulle attività ordinarie, visto che i letti Covid sono ridotti». Il direttore sanitario fa sapere che, da ieri, non c’è più un paziente infetto da coronavirus in rianimazione. L’ultimo è stato trasferito e l’area Covid è stata chiusa. Sul fronte della pandemia, dunque, si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel.