I Giovani Democratici di Porto Sant’Elpidio aderiscono alla raccolta firme del sindaco della Versilia: chiedono una legge contro la propaganda fascista e si scatena il web. Sulla pagina Facebook del gruppo cittadino, dove compare lo sfortunato post, se ne leggono di ogni.
Compaiono, tra le righe, Donald Trump, Leonardo Di Caprio e perfino Lui, Benito. E’ un profluvio di commenti ironici, battute sardoniche, frasi spiritose. C’è chi va dritto al punto: «certo per tirare fuori le stupidaggini non vi frega nessuno». Qualcuno chiede «dove posso venire a firmare?» ma non convince e c’è chi scrive «firma anche per la legge contro la propaganda comunista». Il discorso prende una piega seria «si definiscono antifascisti ma censurano il pensiero altrui e approvano le limitazioni delle libertà personali. Si definiscono antirazzisti ma sono gli unici a dare peso al colore della pelle giudicando il prossimo in base ad esso. Si definiscono democratici ma scavalcano le elezioni e sognano la fine delle sovranità nazionali. Si definiscono tolleranti ma attaccano con violenza chiunque non la pensi come loro, dal web alle piazze. Si definiscono progressisti ma stanno cancellando tutte le conquiste in materia di libertà di pensiero. Si definiscono acculturati ma vogliono riscrivere la Storia a seconda della loro ideologia. Si definiscono rivoluzionari ma agiscono, parlano e pensano sempre e solo come vogliono i grandi media. Si definiscono di sinistra ma distruggono i diritti sociali dei lavoratori, ubbidendo a multinazionali e grandi banche. Si definiscono umani ma sfruttano i migranti come manodopera a basso costo nei campi e santificano gli scafisti. Si definiscono competenti ma a furia di andare loro dietro l’Italia si è impoverita e deindustrializzata. Si definiscono cittadini europei ma dell’Europa disprezzano la Storia, la cultura, le radici e i popoli. Si definiscono cittadini del mondo ma sognano un globo in cui tutto è omologato e appiattito in nome dei mercati. Sono o non sono, la parte peggiore dell’umanità? Eppure credono di essere l’esatto opposto». E c’è chi fa notare che non sono queste «le grandi battaglie durante una pandemia mondiale, beati loro che non hanno da pensare a niente».
Qualcuno azzanna «il millesimo che firma vince falce e martello placcate in oro da ritirare presso la ferramenta braccialarghe» e «la guerra è finita 80 anni fa». C’è chi azzarda «dopo aver firmato c’è l’assunzione automatica al Comune? Chiedo per un amico». Poveri Giovani Democratici, massacrati via Facebook. Forse perché mettersi a parlare di propaganda fascista equivale a soffiare sul fuoco. Con una società lacerata per la pandemia, annessi e connessi, i Giovani Democratici scrivono «in Italia purtroppo il fascismo è più vivo che mai» e non sono presi sul serio, forse perché stona fare gli antifascisti a fascismo morto mentre più viva che mai è la dittatura comunista.