Al giorno d’oggi siamo tutti connessi, “Whatsappiamo”, “Instagrammiamo”, continuiamo a scrivere, scrivere ed ancora scrivere. Da non conoscere una persona ad esserci intimissimi, si impiega meno di un secondo.
Da qualche anno a questa parte, acquisteresti l’ultimo modello del tuo cellulare preferito se non avessi la possibilità di accedere a tutte le app social?Secondo noi no, e ti spiegheremo anche il perché.
Una società basata sull’apparenza
Tutti i social utilizzano specifici algoritmi che vanno a “premiare” le foto che rispettano determinati standard, facendole apparire più spesso nel feed dell’app.
In poche parole, se nella tua foto sembri felice, hai magari alle spalle un bel paesaggio colorato e stai sorseggiando una bibita, probabilmente riscuoterai maggior successo rispetto chi, magari, non è riuscito a rispettare queste condizioni.
Ti sei mai chiesto, come mai la vita dei tuoi conoscenti, sembri sempre magnifica in confronto alla tua? O come possa fare il ragazzo popolare a postare continuamente foto con la sua Mercedes decappottabile bianca?
Semplicemente: nulla di tutto ciò è vero. Ricorda che sui social, tutti postiamo solo la parte migliore di noi stessi, nessuno metterebbe mai una foto che lo metterebbe in ridicolo. Spesso e volentieri, la parte che vogliamo esaltare della nostra persona, non è neanche vera.
Fare a gara a chi si mette in mostra nel miglior modo possibile, spesso ti porta su nella bacheca di instagram, ma allo stesso tempo butta a terra la tua autostima.
Faresti quella foto se non potessi condividerla?
Volendo fare anneddotismi, è un incombenza la foto di gruppo che dichiara al mondo il luogo l’ora e il da farsi in ogni situazione e compagnia, diventa quasi opprimente il bisogno di dover far vedere tutto ciò che si fa, e questa sensazione vieni confermata dalla stessa Instagram. 20 ore al giorno la media mondiale per poco più di un 1 miliardo di account attivi giornalmente
Ogni giorno, gli utenti di Instagram caricano una media di 100 + milioni di foto e più di 1,000 foto vengono caricate ogni secondo.
Dipendenza da social network o da attenzioni?
Gli esseri umani, come esseri sociali, hanno sempre vissuto in una comunità durante l’evoluzione (cioè, una comunità piccola e chiusa che offre sicurezza).
Ovviamente, le incombenze di tutti i giorni, vanno ad occuparci l’intera giornata, privandoci di uno dei bisogni fondamentali per l’uomo: la socializzazione. Il fondatore di Facebook lo aveva già capito ai tempi del college, ed è proprio su questo che fanno leva le applicazioni del gruppo Meta (Ex Facebook): notifiche, like e storie suggerite, vanno proprio a sopperire alla mancanza di attenzioni che una buona parte di noi vive tutti i giorni.
Sono moltissimi gli studi portati avanti sulla questione, mi sentirei di riassumerli quasi tutti con la seguente affermazione: “Se una persona è veramente soddisfatta della sua vita, della sua compagnia (affettiva e non), difficilmente continuerà a postare compulsivamente aggiornamenti sui social network, semplicemente perché non ne sentirà il bisogno”.
La Chimica dei social?
Ogni giorno gli algoritmi che regolano ciò che ci piace e ciò che ci fa creare dopamina, l’ormone padrone dei nostri tempi, tutti cercano di darci quella soddisfazione istantanea, quella gratificazione che a lungo andare come per le droghe ci crea dipendenza, il problema in questo loop è la nostra capacità di assorbirla che man mano diminuisce, chiedendo al nostro corpo una quantità di dopamina sempre maggiore, e quindi abbiamo sempre più bisogno di like messaggi bibite zuccherate, video serie tv, fast food, e tutto quello che ci possa creare una gratificazione istantanea.
BeReal, il Social dove essere veri.
Parola d’ordine: No filtri
Come funziona? Si scarica l’app sullo smartphone. Poi: una volta al giorno, a un’ora diversa ogni giorno, gli utenti ricevono un’unica notifica che chiede loro di scattare simultaneamente due foto. La prima la scatti con l’obiettivo anteriore del cellulare, quello per i selfie, l’altra attraverso con la fotocamera posteriore. Si hanno due minuti per scattare queste foto e decidere se pubblicarle o meno sul proprio profilo: le persone che vogliono scattare le proprie foto del giorno a un orario diverso possono farlo, ma l’app segnala molto chiaramente chi ha pubblicato le foto al di fuori dei due minuti di tempo stabiliti. Il senso è quello di essere onesti con noi stessi e con gli altri. Il motto della piattaforma è “BeReal is life, real life, and this life is without filters”. Cioè pubblicare foto senza filtri per renderci più belli, più buffi o comunque diversi da quello che siamo.