Quasi viene il sospetto che se le vada cercando per far parlare di sé Carlo Ciccioli. Il capogruppo di Fratelli d’Italia nelle Marche se ne esce così sulle famiglie: «la madre deve accudire, il padre dare le regole». Apriti cielo! E pensare che solo tre settimane fa aveva infiammato il consiglio con la pillola abortiva che il governo di centrodestra vorrebbe vietare nei consultori, per la frase politicamente scorrettissima sulla sostituzione etnica che si rischia, a suo avviso, bloccando la natalità degli italiani con l’aborto facile. Una frase che arroventò il periodo più freddo dell’anno nei giorni della merla, con gli esponenti dello stesso partito del politico, specialista in neurologia e psichiatria, che presero le distanze e tutta la stampa all’attacco. In prima fila il Fatto Quotidiano che, con queste cose, ci prende gusto. E Ciccioli adesso torna a farsi notare, a scatenare un altro polverone mediatico con l’intervento del 22 febbraio che pone l’attenzione sulle famiglie. E qui ricasca l’asino. La sua frase viene rimaneggiata da tutte le testate locali e nazionali: «la madre deve accudire, il padre dare le regole». Perché «I genitori di una famiglia naturale hanno compiti espliciti» Ciccioli docet.
Se proprio vogliamo dirla tutta una frase d’effetto che deflagra, calata nell’odierno, con i neri che si sentono discriminati dai bianchi, i bianchi che si sentono discriminati dai neri, le donne sempre vittime di violenza, le statue dei grandi personaggi stropicciate, violentate, annientate. La storia che si vorrebbe riscrivere guardando al presente, il movimento femminista contro le molestie sessuali, gli attivisti afroamericani, i genitori uno e i genitori due, i diritti civili, la super osannata Greta Thunberg e la tanto mortificata Biancaneve, baciata dalla principessa non più dal principe, poverina. Per non parlare della fine che hanno fatto Dumbo, Peter Pan e gli Aristogatti. E Via col vento, di questo passo.
Ciccioli dovrebbe capire che c’è da stare attenti con le parole ma, impavido, se ne esce così. E dà lavoro a giornali e giornaloni, Fatto & c. Verrebbe da dire birichino fu il consiglio regionale con la proposta di legge sulla famiglia. Le considerazioni del capogruppo sovranista ridestano il Pd. A cominciare dalla deputata Alessia Morani che su queste cose parte sempre lancia in resta: «Nelle Marche sta succedendo qualcosa di grave da un punto di vista politico e culturale. La destra che si è affermata nelle ultime elezioni regionali sta portando avanti scelte che evocano il ventennio fascista». E ci mancava che non rispuntasse il fascismo, l’antifascismo, il ventennio, Lui perfino tra le righe. Insomma, la solita solfa, mentre le imprese chiudono, le persone continuano ad ammalarsi e morire, il Pil è in picchiata e nessuna ripresa si scorge all’orizzonte. Passano in seconda i guai della magistratura, la cassa integrazione che non arriva, le partite iva in affanno, il caos delle mascherine, e ditemi voi cos’altro ho dimenticato.
Siamo qui a moltiplicare pagine di giornali con uscite infelici che lasciano il tempo che trovano, se prese nella considerazione che meritano. Resta la pruriginosa sensazione che Ciccioli ce la stia mettendo tutta per farsi attaccare mentre i vertici regionali e locali del suo gruppo vanno in affanno, cercano il profilo basso. Tanto più oggi che la legge 20 vedrà il primo passaggio ufficiale, entrando in discussione nella IV Commissione Sanità. Persino l’Ordine degli psicologi delle Marche si scomoda per calmare i bollori del capogruppo: «riteniamo vada posta massima attenzione nell’esprimere considerazioni che rischiano di discriminare, semplificando, condizioni familiari perfettamente funzionanti, pur non rientrando nella descrizione sopracitata». Ecco, Ciccioli è avvisato, si dia una calmata, conti fino a dieci la prossima volta.
O, se proprio vuol diventare famoso, scelga uno stile meno impattante.