Nelle Marche, per i saldi di fine stagione, si prevede una spesa pro-capite di circa 120 euro, per un giro di affari complessivo di 180 milioni di euro.
Ci sono stati segnali di ripresa registrati in stagione, nonostante le numerose preoccupazioni dovute al propagarsi della pandemia. Gli incrementi dei prezzi registrati fanno di questi saldi un’importante opportunità per i consumatori a caccia dell’affare e allo stesso tempo una leva strategica degli operatori commerciali per combattere l’inflazione.
Può trasformarsi in un’importante occasione anche per rafforzare e consolidare lo shopping sotto casa, nei negozi di prossimità dove la fiducia diventa elemento distintivo e di scelta.
Per gli operatori commerciali i saldi di fine stagione servono per avere maggiore liquidità rinunciando magari ai margini desiderati in un’ottica di stabilità aziendale.
I numeri sono lontani da quelli pre-crisi: oggi rispetto a gennaio 2020 i consumatori interessati all’evento risultano il 12% in meno. Sul dato pesano da un lato l’incertezza e la preoccupazione della variante Omicron e dall’altro la concorrenza derivante dalle promozioni prenatalizie e natalizie con particolare riguardo al Black Friday di fine novembre.
Il consumatore di oggi rispetto a quello pre-crisi agisce più d’impulso, decidendo al momento e in base all’offerta se acquistare o meno ai saldi.
Tra gli acquisti maggiormente desiderati si registrano maglieria, capispalla e scarpe per circa il 60% (di cui i capispalla contano per il 25%), camiceria 11%, intimo 16% e accessori vari 13%.