Sembrano ormai lontanissimi i giorni in cui parole come DAD (didattica a distanza) scandivano i discorsi tra un lockdown e l’altro. Parole per l’appunto che abbiamo imparato a conoscere con la pandemia di Covid19 e che sembravano essere destinate a rimanere solo un brutto ricordo. Ma è chiaro che non sarà così.
Si è tornato a discutere di Didattica a Distanza proprio in questi giorni, quando l’emergenza è diventata un’altra: il caro bollette. C’è chi la DAD la ama , chi la odia ma sembra essere tornata sul tavolo dei dirigenti scolastici per fronteggiare la crisi dei costi dell’energia elettrica e del gas metano.
Non si fa altro che parlare di questo, in ogni talkshow televisivo e in ogni pagina di giornale, l’inverno sta arrivando (per citare la famosa frase della serie tv più vista nel mondo il Trono di Spade) e le preoccupazioni non fanno che aumentare. Ci è bastata la bolletta della luce del mese di agosto per capire sulla nostra pelle che aria tira e quello che succederà nei mesi più freddi. Triplica il costo del metano e dell’energia elettrica mentre la Russia gioca con i rubinetti dei gasdotti, e il pensiero fisso resta uno: come risparmiare nelle strutture pubbliche?
Tante le soluzione che sono sulla scrivania dei presidi italiani e che dimostrano ancora una volta che una risposta corale degli istituti scolastici, non esiste. Abbassare la temperatura in classe di svariati gradi, sembra la prima ancora di salvezza a cui stanno pensando i tecnici incaricati di far abbassare le bollette nelle scuole, ma la soluzione sembra poco impattante sui costi. Ricordiamo che la Regione Marche ha scommesso sulla ventilazione e gli scambiatori d’aria per la lotta alla diffusione del Covid19 e questo potrebbe essere un vero autogol nel campo dei consumi energetici.
Appare sempre più probabile che settimane corte e maggiori vacanze natalizie (con la gioia di ogni studente) possano essere un soluzione definitiva. Chiudere la scuola non è, da un punto di vista organizzativo, così semplice perchè ci sono calendari da rispettare ed è tantomeno facile accorpare le ore con rientri ad hoc poichè i turni dei mezzi pubblici sembrano un ostacolo insormontabile.
Ed ecco tornare la DAD come panacea a tutti i mali, il santo graal del risparmio e della funzionalità. Inutile ricordare come questa misura, dal gusto squisitamente emergenziale, stia prendendo sempre di più il posto della normalità anche se proprio sembra non piacere quasi a nessuno. Studenti già sul piede di guerra, professori pronti a manifestare contro una misura che non fa vivere il mondo della scuola ai giovani e dirigenti scolasti a capo chino che non sanno più che pesci prendere. Tutti la odiano ma sembra proprio che, se le cose non miglioreranno, sarà l’unico baluardo del risparmio a questo pazzo anno di consumi di energia alle stelle. Piaccia o no la didattica a distanza è lì e aspetta.