Due i casi di Ammonimenti per atti persecutori nel solo mese di gennaio, vagliati dai poliziotti della Divisione Anticrimine, dai quali sono derivati i provvedimenti del Questore di Fermo.
Il primo a Fermo, a seguito di una relazione affettiva durata qualche anno ma esauritasi naturalmente, come può accadere, ma quasi al termine della quale l’uomo è diventato ossessivo, con manie di controllo della donna, delle sue telefonate e dei contatti sul cellulare, fino ad invadere la libertà della partner coinvolgendone i parenti e quelli che erano ancora amici comuni, contattandoli di persona o inviando loro messaggi tentando di acquisire informazioni sui movimenti e interessi della donna, con sfuriate improvvise di gelosia davanti ad altre persone senza capire che tali comportamenti gli stavano facendo “terra bruciata” intorno e creavano alla partner stati di ansia e preoccupazione per sé e per i congiunti, costringendola a mutare le proprie ordinarie attività personali, sociali e lavorative.
Ma la donna ha avuto il coraggio e la forza di reagire, presentando la richiesta di Ammonimento che è stata vagliata ed approfondita dal personale della Divisone Anticrimine ed al termine del procedimento è stato emesso il provvedimento amministrativo che diffida l’uomo dal proseguire nei suoi comportamenti persecutori, informandolo contestualmente delle conseguenze dell’eventuale violazione delle prescrizioni.
A riprova che i comportamenti assillanti e prevaricatori non sono influenzati dall’età anagrafica, il caso di due giovani poco più che maggiorenni di Porto San Giorgio; cambiano le modalità, incentrate principalmente sull’utilizzo dei social e dei nickname. Anche in questo caso la fine di una breve relazione affettiva terminata di comune accordo con la promessa non espressa di rimanere, comunque, buoni amici. Ma si sa che anche i migliori propositi possono svanire ed allora sono iniziati gli incessanti messaggi ad ogni ora del giorno e della notte prima sullo smartphone, con conseguente blocco del contatto, poi sui social anche attraverso la creazione di profili fasulli ma chiaramente riconducibili al ragazzo, con immagini dei momenti felici trascorsi insieme fino ad arrivare ad appostamenti sotto casa della ragazza ed a ulteriori inutili tentativi di convincerla a riallacciare un rapporto ormai finito.
Al termine di ogni sforzo per fargli comprendere l’assillo che stava subendo, la giovane ha presentato in Questura l’istanza di Ammonimento ed al termine del procedimento amministrativo è stato emesso il relativo provvedimento.
Anche nel mese appena trascorso, altri casi di richieste di Ammonimento si sono esaurite per volontà dell’istante perché il solo avvio della procedura ha convinto l’autore dei comportamenti ossessivi a desistere dalle sue azioni pericolose e lesive della libertà altrui.