La Squadra Mobile di Fermo ha svolto un’importante operazione nella giornata di ieri, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Fermo. Questa azione è stata compiuta su richiesta della locale Procura nei confronti di due italiani accusati di ricettazione ed estorsione continuata in concorso.
La vicenda ha avuto inizio con il furto di due computer, tra cui un modello Apple, dallo studio di un professionista residente a Porto Sant’Elpidio, avvenuto alcune settimane fa. L’uomo ha prontamente denunciato il furto e la Polizia di Stato ha iniziato le indagini.
Grazie al sistema di localizzazione presente sul computer Apple rubato, gli investigatori sono stati in grado di tracciare la sua posizione nel quartiere Lido Tre Archi. Visionando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza del quartiere, gli agenti hanno individuato un uomo ben noto alle autorità fermane per i suoi precedenti penali, che trasportava un computer corrispondente a quello rubato, in un orario coincidente con la localizzazione.
Basandosi su questi indizi, la Squadra Mobile ha informato l’Autorità giudiziaria e ha richiesto un decreto di perquisizione per il sospettato. La perquisizione è stata eseguita alcuni giorni fa, ma purtroppo il computer non è stato trovato. Successivamente, si è scoperto che la vittima si era recata di propria iniziativa presso le forze di polizia per ritirare la denuncia, dichiarando di aver ritrovato il computer.
Questa versione del ritrovamento non ha convinto gli investigatori, che hanno convocato immediatamente la vittima per chiedere spiegazioni. Hanno anche acquisito i dati relativi al traffico telefonico e ai movimenti bancari della vittima. Non senza difficoltà, sono riusciti a ottenere la verità su quanto accaduto.
L’uomo, poco dopo il furto, è stato contattato telefonicamente da due persone che gli hanno chiesto 1000 euro in cambio del suo computer. La vittima, considerando l’importanza del dispositivo per il suo lavoro, ha accettato la richiesta. I due malviventi hanno anche imposto alla vittima di ritirare la denuncia, suscitando sospetti nella Squadra Mobile, che nel frattempo aveva eseguito la perquisizione presso la residenza di uno dei sospetti senza trovare il computer, poiché era già stato restituito alla vittima.
Non contento, il criminale si è recato di nuovo dalla vittima, minacciandola e richiedendo altri 500 euro per coprire le spese legali che avrebbe dovuto affrontare a seguito della perquisizione. Grazie a un’indagine rapida, che ha incluso il controllo delle transazioni bancarie effettuate dalla vittima per pagare il riscatto, nonché l’analisi delle chiamate ricevute dalla vittima, gli investigatori hanno potuto delineare la pericolosità dei due soggetti coinvolti. Considerando anche i loro precedenti specifici, l’Autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due italiani.
I due arrestati sono un uomo marchigiano di circa 40 anni e un uomo campano di circa 50 anni, residente nel quartiere Lido Tre Archi e con precedenti specifici legati a reati simili. Dopo il loro arresto, sono stati accompagnati in carcere a Fermo, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Questa operazione condotta dalla Squadra Mobile di Fermo ha permesso di smascherare una banda criminale dedita alla ricettazione ed estorsione. Grazie alla determinazione e all’efficacia degli investigatori, è stato possibile recuperare il computer rubato e porre fine alle attività illegali dei due malviventi.