È il caso di alcune truffe, o tentativi di truffa, che sono stati perpetrati ieri sul litorale fermano da parte di due donne, quasi certamente delinquenti seriali itineranti sul territorio nazionale le quali, dopo aver “professionalmente” acquisito specifiche informazioni sulla vittima da colpire, hanno portato a termine il loro reato o tentato di farlo.
La vittima, nel primo caso, è un anziano di Porto San Giorgio il quale ha ricevuto la visita di due donne benvestite, dai modi affabili, che si esprimevano con un accento marchigiano le quali hanno dichiarato all’anziano di essere amiche del figlio, in quel momento assente dall’abitazione nella quale conviveva con il genitore.
Del figlio, che hanno dichiarato di conoscere da tempo, hanno pronunciato il nome di battesimo come anche quello della moglie e dei figli, nipoti della vittima; all’anziano le due truffatrici hanno detto di avere un appuntamento con il figlio per una non meglio precisata incombenza.
Fidandosi delle loro dichiarazioni e per non lasciarle in strada sotto il sole, l’uomo le ha fatte entrare nell’appartamento e dopo alcune chiacchiere generiche una delle due ha chiesto la cortesia di poter fruire dei servizi igienici mentre l’altra ha chiesto cortesemente un bicchiere d’acqua.
La manovra distrattiva, frutto certamente di esperienze pregresse, ha permesso alle due truffatrici di colpire indisturbate; infatti dopo pochi minuti di attesa le due donne hanno ringraziato l’uomo per le gentilezza e dichiarato che sarebbero tornate in serata per incontrare il figlio.
Ma all’uscita dall’appartamento l’anziano si è accorto che dal borsello sul mobile dell’ingresso era scomparso il portafogli contenente alcune centinaia di euro oltre a documenti personali e carte di credito.
Preoccupato per quanto avvenuto, ha telefonato al figlio il quale è tornato subito a casa e dopo un breve controllo ha scoperto che anche nella stanza da letto, vicino al bagno, erano state asportate alcune banconote, gioielli di valore economico ma soprattutto affettivo e documenti che erano conservati nel primo cassetto di un comò nel quale era riposto anche un altro portafogli contenente denaro contante e documenti personali.
Il valore totale di quanto asportato supera i 3.000 euro.
*dalla Questura di Fermo