Non risponde al telefono né alla porta, i parenti temono il peggio e scatta la segnalazione al 115. In via Milano di lunedì mattina si scatena l’inferno, sirene a oltranza e macchina dei soccorsi iperattiva. Si fiondano in pochi minuti tra le 10 e le 10.15 tre mezzi dei pompieri con l’autobotte, l’autoscala e la jeep, sono otto vigili del fuoco più la croce azzurra di Sant’Elpidio a Mare, il 118, e l’ambulanza della croce verde di Porto Sant’Elpidio. La curiosità è al massimo e l’allarme al limite lungo la via sconquassata dal rumore dei mezzi di primo intervento ma fortunatamente è tutto un bluff. Il soggetto che aveva scatenato il pandemonio semplicemente aveva lavorato di notte, era andato a dormire alle 6 ed era preso da un sonno profondo, così profondo che non aveva minimamente sentito il suono continuo e allarmante che sempre si sente nei casi d’incidente di qualsiasi natura. Un frastuono che ha stappato le orecchie a tutta la via. Difatti tanti sono scesi in strada per curiosare.
Di sicuro della mattinata movimentata resta la considerazione positiva sui vigili del fuoco e sulle le croci che, come sempre, dimostrano un tempismo fuori dell’ordinario e una capacità di reazione notevole. In particolare di questi tempi nei quali, causa coronavirus e conseguenti restrizioni, il disagio sociale è alle stelle. E’ in forte aumento la depressione e, purtroppo, i tentativi di farla finita. Non siamo noi a dirlo, sono i dati statistici reperibili ovunque. In Italia la pandemia ha quintuplicato i casi di depressione. Il 32% degli italiani manifesta sintomi e i numeri sono in aumento. La salute mentale paga un prezzo altissimo non tanto al coronavirus quanto a ciò che ne è conseguito in termini di restrizioni, confinamento, obblighi da rispettare e mancate libertà. Basta parlare con il primo psicanalista che passa per strada per accertarsi di quanto generalizzato sia il problema. Ma non è il caso di stamattina. Anzi, qui c’è tutto di positivo. C’è un uomo che ha un lavoro e se lo tiene stretto, è fortunato per questo e per la singolare capacità di riuscire a dormire così profondamente, sereno come un bambino. Una qualità comune a pochi in un periodo in cui i nostri sonni sono particolarmente disturbati.