Nel toto nomi per l’accaparramento della poltrona fermana alla sanità finisce un romano di Roma: Paolo Zappalà, il commissario straordinario all’Asp Trapani (Azienda sanitaria provinciale) nominato con decreto dell’assessore regionale alla Salute.
Un manager con un’esperienza ventennale nell’ambito direzionale in aziende pubbliche e private. Studi al Sacro Cuore, non la figura che chiedeva il comitato fermano, bensì uno di fuori Regione, non uno specialista (un tecnico) bensì un burocrate, un amministrativo.
Apriti cielo! «sosteniamo un fermano competente ma corre voce che il nuovo direttore verrà da Roma, dopo essere passato per la Sicilia approderebbe a Fermo» sbotta il comitato. «Perché mandano qualcuno da Roma? Questo è uno schiaffo ai fermani che, a questo punto, se lo meriterebbero» azzanna l’ex caposala Bruno Nepi, il più battagliero del comitato. Nella girandola di nomi c’è da perdersi, comincia a girare la testa. Nel tritacarne finiscono in tanti, nell’attesa che escano i tre papabili. La lista che la dirigente regionale Nadia Storti consegnerà, entro giugno, alla Regione per stabilire il dopo Licio Livini a capo dell’Area Vasta 4.
Scalpita l’assessore regionale al Bilancio Guido Castelli, l’ex sindaco di Ascoli è determinato a far sentire il suo peso in giunta, tanto che si parla di una figura in pole, una persona molto vicina al direttore d’Area Vasta 5 Cesare Milani.
Dei 54 nomi in lista è più facile dire chi non sarà scelto. Non sarà il direttore del dipartimento di prevenzione di Fermo Giuseppe Ciarrocchi (il nome che era più in voga fino a due settimane fa). Nella triade dovrebbe figurare il primario di chirurgia all’ospedale di Camerino Giambattista Catalini, sostenuto ferocemente dal comitato fermano, ma nemmeno lui sarebbe il successore del Licio dimissionario. Niente da fare nemmeno per Gianluca Valeri, primario della radiologia all’ospedale di Fermo. Fuori pure Andrea Vesprini, direttore sanitario all’Inrca. E fuori Gianni Genga, alla guida dell’Inrca. Per concludere, è out anche il primario del reparto di pediatria all’ospedale Murri, Luisa Pieragostini. Questi ultimi quattro: Valeri, Vesprini, Genga e Pieragostini, sarebbero stati messi in lista solo per scompigliare un po’ le carte mentre il gioco si sposta da Macerata ad Ascoli, con l’incognita della Capitale. L’ultima novità. Tanto che Alberto Carelli, all’Area Vasta 3 di Macerata, sarebbe in discesa. Pare proprio che la piccola Provincia, nonostante gli specialisti fermani, debba accettare lo straniero. D’altronde è risaputo, l’erba del vicino è sempre più verde.