A14, dopo il dissequestro dei cavalcavia la situazione non è migliorata granché, non guardiamo a questi giorni di terza ondata e secondo lockdown, con i negozi chiusi, il turismo a zero e le auto in garage perché sono vietati gli spostamenti tra regioni. Con le strade semideserte il problema non si percepisce ma chi percorre quotidianamente l’autostrada, per lavoro, il problema c’è eccome.
È preoccupato l’imprenditore Pasquale De Angelis, ex assessore a Porto Sant’Elpidio, che parla delle «due corsie ristrette, delimitate dal new jersey, dove la velocità è ridotta a 60 km orari, cosa che i camionisti non rispettano. La situazione è pericolosa e siamo in primavera, l’estate è vicina, con la ripartenza torneranno le file e gli incidenti».
L’imprenditore Rossano Orsili, referente del Comitato “territorio penalizzato” costituito nel 2019, dice che non è paragonabile la problematica a quella che c’era stata due anni fa e l’anno scorso in estate perché «la viabilità è ridimensionata, c’è poca gente in giro ma, certamente, bisogna prevedere la ripartenza per evitare gli stessi errori di uno e due anni fa». Anche l’anno scorso a giugno, nonostante tutte le incertezze di un’estate difficile, rallentamenti, incidenti e feriti si registrarono in autostrada purtroppo in quel tratto, dopo il sequestro dei cavalcavia e l’inchiesta che si protrasse per tutto il 2020.
Preoccupa il tratto Porto San Giorgio – Pedaso. Devis Alesi presidente dell’associazione del b&b del Fermano torna a battere sulla necessità di costituire un tavolo di concertazione per programmare e studiare soluzioni utili al territorio. «I lavori di sistemazione da Pedaso a Grottammare sono in corso – avverte Alesi – al momento il problema code non si pone perché il transito è ridotto, il turismo è assente, le aziende sono in difficoltà. La situazione è apparentemente tranquilla ma, con la ripresa, la questione si ripresenta. Tornerà il sovraccarico di veicoli sulla statale adriatica. Il problema, però, è a monte, è dovuto alla scelta scellerata di non proseguire la terza corsia almeno fino a Pedaso. I lavori all’epoca si fermarono a Porto Sant’Elpidio. La terza corsia era una grande opportunità e l’abbiamo mancata perché manca una visione d’insieme nel Fermano, manca una cabina di regia per pianificare e decidere. Si litiga per una corsa di biciclette mentre dovremmo pensare a fare squadra e recuperare il gap che abbiamo rispetto ad altri territori».